giovedì 31 maggio 2012

Dopo il secondo giorno: tra libri, scrittori, perfidi utenti

Purtroppo sono stata risucchiata dalla 'vita'.
Non ho più avuto tempo di aggiornare questo blog un po' perché sono spesso senza connessione, un po' perché a casa mi dirigo automaticamente verso il letto. 
Una biblioteca di pubblica lettura
Nel frattempo ho anche iniziato il tirocinio in biblioteca, la settimana scorsa. Per adesso ho fatto unicamente due intensi giorni, per un totale di 13 misere ore.
Il primo giorno è stato un po' deludente all'inizio: sono stata presa e messa dietro al bancone, a fare nulla se non a mettere a posto i libri restituiti, a "sorvegliarmi" c'era il sostituto della bibliotecaria quasi-ufficiale. Quasi perché pur essendo molto in gamba e pur lavorando da anni lì è assunta tramite cooperativa. Cosa vuol dire? Che se in comune l'anno prossimo non  avessero più voglia/possibilità di tenerla...detto, fatto: niente appalto e lei sarebbe a casa, senza tanti pensieri. 
Comunque, pensieri negativi e rabbiosi a parte. 
(rabbiosi perché è una di quelle persone che sanno fare davvero bene il loro lavoro).  

IL PRIMO GIORNO dicevo sono rimasta per buona parte della giornata seduta su una sedia alzandomi qualche volta per portare i libri a posto. Ho chiacchierato col sostituto delle solite cose: la crisi, i precari, il non lavoro... 
Dopo l'allegro parlare sono arrivate la bibliotecaria, la mia tutor e l'assessore alla cultura, si doveva preparare la serata, ovvero incontro-con-l'autore. 
La biblioteca in questo periodo aveva organizzato un ciclo di incontri con diversi autori del luogo, perché si potessero promuovere gratuitamente e per farsi conoscere almeno dai loro compaesani. Una bella iniziativa, cui il paese (15mila abitanti) sembra aver risposto bene ( forse perché dopo c'era il rinfresco gratuito). Ero ansiosa di vedere questo incontro. E che dire, sono rimasta un po' delusa. 
"Uhm..Io voglio fare solo i soldi con i miei libri!"
La scrittrice ha confermato i miei peggiori pregiudizi sugli autori esordienti: è arrivata tardi, all'ora in cui avrebbe dovuto iniziare, quando c'era già gente ad aspettare; ha impiegato almeno altri 40 minuti a preparare l'occorrente e se stessa (???); come prima cosa ha messo in bella vista i suoi libretti sperando che gli amici glielo comprassero. Poi ha iniziato, facendosi presentare da un'amica che non ha fatto altro che ripetere che era un genio incompreso, poi ha iniziato l'altra amica che doveva leggere le sue poesie e le ha lette, con gli occhi chiusi. Poi io sono uscita. Sono rimasta fuori ad aiutare per il rinfresco...finché non si son sentite voci concitate dentro il piccolo anfiteatro...cosa si è scoperto? Che nella fretta di leggere e decantare le poesie, la scrittrice si era dimenticata della terza amica, la ballerina che doveva ballare sulle poesie, che ad un certo punto si è stufata e si è messa ad urlare. 
Non so cosa si siano dette, so solo che al momento del rinfresco la ballerina è letteralmente volata via. 
Tutto sommato la serata è stata divertente. 
Ho imparato che gli scrittori più sono sconosciuti più sono intrattabili (spero non tutti), che se lo spumante è chiuso nessuno te lo chiederà ma una volta aperto non ce ne sarà mai abbastanza, che gli anziani sono sempre i primi ad arrivare e vogliono essere intrattenuti.

IL SECONDO GIORNO invece è stato più allegro anche se stavolta non c'erano scrittori (per fortuna?).
Sono stata tutto il tempo con la bibliotecaria; tra una chiacchiera e l'altra all'inizio sono stata al bancone e ho nuovamente sistemato i libri. Però ho avuto anche l'occasione di registrare i rientri e anche di prestare qualche libro: piccole cose, che però mi hanno fatto sentire utile. Ho avuto anche un momento imbarazzante in cui ho chiesto a una bambina come si chiamava, ma tra lei che era timidissima e io che sono mezza sorda è stata necessario chiamare la mamma che imbronciata mi ha fatto lo spelling del nome, lettera per lettera. 
Migliaia di libri per descrivere
le mirabolanti  avventure
di un gruppo di ragazzine
baby-sitter.
Quando c'è stato un periodo di relativa calma, la bibliotecaria mi ha simpaticamente e crudelmente imposto il classico compito da stagista: riordinare la biblioteca. O ordinare tutta la sezione ragazzi, o cercare i libri smarriti. Ho scelta? No. Avevo scelto i libri smarriti ma il server mi ha fatto il favore di incepparsi, così, allegria, sono partita con la sezione ragazzi. Che non era nemmeno troppo in disordine, ma è un lavoro da impazzire quasi, quando sono arrivata alla parte della serie il "Club delle baby-sitter"  e i "Piccoli Brividi" mi veniva da piangere: non ce n'era uno a posto. Ho trovato anche un "Pinocchio" in mezzo ai libri inglesi, libri illustrati per bambini infilati a caso, libri distrutti (che sono stati prontamente scartati). 
E' un lavoro interessante e noioso. Alla fine mi si incrociavano gli occhi, però ho avuto tra le mani tutti i libri dei ragazzi. Mi sono accorta che purtroppo alcuni libri non vengono quasi toccati (su alcuni c'erano le ragnatele ), ad esempio i classici per ragazzi e alcuni libri nuovi, ancora praticamente intatti. Meno male che esistono le apposite 'vetrine', quindi forse qualcuno l'ha preso a prestito. Mi riferisco a libri come 'I colori del buio' (questo), molto bello e istruttivo per un ragazzo: non ha una piega purtroppo. Ho fatto in modo di lasciargli più spazio e metterlo in rilievo rispetto ad altri così che sia più facile da vedere. Magari qualcuno per pigrizia lo prende, merita di essere letto. 
Come NON dovrebbe essere una bibliotecaria:
triste, sola, possessiva.
Comunque. Una volta finita la sezione narrativa ho molto democraticamente deciso che ne avevo abbastanza e sono andata a sedermi dietro il bancone a far finta di assistere la bibliotecaria. Era l'ora in cui tutti vanno a casa, quindi mi sono beccata la fase "arrivederci/ciao/buona serata". Mi ha colpita ancora (ne avevo avuto un assaggio la volta scorsa) vedere quanta confidenza ci sia tra la bibliotecaria e i suoi utenti. Forse perché giovane o particolarmente espansiva di carattere...ha una parola e un sorriso per tutti. Con i più 'fedeli' poi scattava la chiacchiera libera, tra una pausa e l'altra. Alcuni poi sono arrivati in serata [ il mercoledì la biblioteca chiude alle 22 ] solo per salutarla. Una in particolare continuava a suggerire perfide risposte da dare agli utenti...'ingenui'. La biblioteca è pubblica, il bagno no. Le stanze in fondo sono solo per i veri studenti [ovvero voi bimbiminchia non ci potete entrare!]. Ed altre che non possono essere ripetute.

Finalmente comunque sono arrivate le 21.30, dopo  aver sistemato gli ultimi libri, sistemate le sedie, aver constatato che nella sezione Varia qualcuno si sia divertito a scambiare tutti i libri di posto [non ti preoccupare Silvia, sarà compito tuo mettere tutto a posto!], non aver saputo dire a un utente disperso [ma da dove è sbucato?] dove fosse la sezione Storia, finalmente sono giunte le 22, ora di andare a casa per morire sul letto dopo quasi 8 ore passate a riordinare libri in quella bellissima biblioteca con l'aria condizionata rotta [era un forno a 30 gradi]. 


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